Meditazioni

«Dio è con noi, con amore»

di Vincenzo La Gamba

Partono i discepoli, a due a due, e non a uno a uno. Partono come se fossero uno la Parola e l' altro il testimone della Parola. Il Vangelo ci narra che é importante questo andare a due a due, avere un amico sul cuore del quale poter riposare; un amico almeno che ti garantisca, in cui cercare l'evidenza che esisti, che sei amato, capace di relazioni vere.  Partono i discepoli di Cristo, forti di una parola: «Dio è vicino».  A due a due, perché se è solo, l'uomo è portato a dubitare perfino di se stesso. 

"Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi: non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.  In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi". Vale la pena ricordarvi che questo brano evangelico venne ascoltato (all' incirca nell' anno 1208) da un giovane umbro durante la Messa. Era ricco, bello ma insoddisfatto, malgrado la sua agiata condizione sociale. Forte di quelle parole sentì una speciale presenza di Dio in lui. Si rivolse ad un suo compagno lì vicino e disse: "Questo voglio, questo chiedo, questo voglio fare con tutto il cuore!".

Questo giovane divenne nella storia della Chiesa il poverello d'Assisi: era S. Francesco, che si sciolse i calzari dai piedi e sostituì la cintura con una corda e si mise verso il cammino di una fede, tra le più profonde che la Chiesa ricordi.

L' uomo per essere un vero ambasciatore di pace deve liberarsi del superfluo. Sarà tanto più vicino a Dio, quanto più sprofonderà nel suo essere uomo, libero da ogni ruolo e attributo, nudo nel riconoscimento della sua nuda umanità. L'unica preoccupazione dell'annunciatore è di essere infinitamente piccolo. Allora il suo annunzio sarà infinitamente grande. L'apostolo appare come un sovversivo per il semplice fatto che riprende la condizione umana alla radice, quella luminosa radice che è prima del pane, del denaro, della tunica, quella radice che è l'immagine di Dio.

Ed ecco perché i discepoli di Cristo sono stati e saranno sempre perseguitati: perché fanno crollare tutto un sistema di valori stabilito sul superfluo e sul denaro. Perché un uomo non vale per la quantità delle cose che possiede, ma per quanto valgono i suoi ideali. Neppure quanto vale la sua intelligenza, ma quanto vale il suo cuore.

Partono per annunciare pace e un regno vicino. La pace si annuncia a due a due, e nel caso di San Francesco si é scoperto che basta, a volte, essere solo, purché vero araldo della Parola di Dio, per portare " Pace e Bene" a tutti. La pace è relazione, comporta almeno un altro, molti altri per essere vera. 

Nell' odierno brano evangelico vanno i settantadue, ricchi solo di un santuario di povertà (come ne é stato l' esempio di San Francesco d' Assisi) e dicono: «Nella tua umanità profonda, più intimo a te di te stesso, crocifisso con te nella tua pena, e poi flauto per la tua danza, Dio è vicino». La loro buona novella è: «Dio è con noi, con amore». Questo auguro, di tutto cuore, a ciascuno: «Dio sia con te, con amore».

 

Meditazioni: «Dio è con noi, con amore»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 8 Luglio 2007 - 14.ma Tempo Ordinario
 

Domenica 8 luglio 2007

Lc 10, 1-12. 17-20
Dal vangelo secondo Luca
[In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: E' vicino a voi il regno di Dio.] Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli».