Meditazioni

Egli è il mio Figlio prediletto. Ascoltatelo!

 

Vincenzo La Gamba

Marco ci narra uno dei più misteriosi brani evangelici del Nuovo Testamento riguardante la Trasfigurazione di Gesù, evento che avviene nel segreto, di fronte a pochi e scelti discepoli: Pietro, Giacomo e Giovanni.
Diciamo subito che il Vangelo di oggi ci rivela Gesù, come il Figlio di Dio che lo raccomanda ai suoi tre seguaci, affermando che "Egli è il mio Figlio prediletto. Ascoltatelo!"

Comincia da qui la fede della Chiesa, che si fonda sulla loro testimonianza ed è messo in relazione diretta con la Pasqua di Cristo. Secondo il nostro modo di pensare, la rivelazione di Gesù dovrebbe avvenire in maniera gloriosa e manifesta: con miracoli e segni continui. Invece la Trasfigurazione è un' eccezione, non la regola, che Marco la esprime con l' immagine dello splendore delle vesti, bianche  come "nessun lavandaio sulla terra sarebbe capace di sbiancarle".  Il paragone (un pò grossolano) ci fa comprendere che si esce dall' ambito  normale dell' esperienza.

La luminosità di Gesù è il "segnale" della Sua divinità.

Per raccontare questo evento Marco, assieme agli altri due Evangelisti Matteo e Luca, ricorrono ad una duplice struttura. Da una parte, si rifanno ai racconti delle manifestazioni di Dio, le cosiddette teofania, riportate nell' Antico Testamento, in particolare quelle di cui beneficiarono Mosè ed Elia. I racconti della Trasfigurazione del Signore, si ispirano però ad alcune visioni riportate dal libro di Daniele e dalle apocalissi.

Pietro vorrebbe fermare per sempre quell' istante  di pace e di sicurezza che sta vivendo, momento in cui Mosè ed Elia, discorrendo con Gesù, indicano la continuità con l' esperienza storica di Israele.

Pietro propone, in maniera quasi ingenua, di fare delle tende, di fermarsi, forse di immergersi nella bellezza di un' esperienza bellissima, in cui tutto è chiaro e tranquillo.

Entra di scena la nube, quella nube che copre la vista.  Svanisce, quindi, l'esperienza di chiarezza e luminosità e si entra nel campo del "misterioso". Dio non è afferrabile dal nostro sguardo. Solo una parola, una voce che fa da guida: "Questo è il mio Figlio prediletto. Ascoltatelo!".

Al termine i discepoli si trovano soli con Gesù, il Maestro, con il Suo volto umano. Con la sua ammonizione: "Non dite niente a nessuno, se non quando il Figlio dell' Uomo risorgerà dai morti!".

Una frase misteriosa che i discepoli non capiscono, ma che racchiude morte e risurrezione di Gesù.

Se questo Vangelo fa parte del periodo quaresimale, un motivo la Chiesa ce l'ha. Il messaggio è questo: fare Quaresima è accettare di entrare nella nube, dove si vede poco e dove solo una voce ci fa da guida.  Ed è una parola inquietante: parla di morte e di Risurrezione. Noi sappiamo che essa si è già compiuta per Gesù; ma non sappiamo come si deve compiere per noi. Quale sarà per noi la via della Croce?  Sappiamo certamente che solo Gesù ci può guidare in essa in silenzio, con la preghiera, il ritrovamento di una pace, calma e tranquillità che segnino la via di una Croce meno pesante, se tracciata lungo i sentieri di un cammino di fede.... e nell' amore in Dio.

 

Meditazioni: «Egli è il mio Figlio prediletto. Ascoltatelo!»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 12 Marzo 2006 - Seconda di Quaresima