Meditazioni

Allora vedranno il Figlio dell' uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria

 

Vincenzo La Gamba

L' anno B del ciclo triennale delle Letture é l' anno di Marco. Eppure non si comincia dal paragrafo iniziale del suo Vangelo, ma si parte dal punto in cui terminerà la penultima settimana dell' anno, con l' annuncio del ritorno di Cristo: "Allora vedranno il Figlio dell' uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria".

A prima vista può sembrare strano ed illogico. Invece, nella liturgia, c' é un' estrema sottigliezza nell' effettuare il cambiamento di tono: la nostra attenzione, che nelle ultime settimane era centrata sul giudizio e sulla fine del mondo, si sposta ora sul modo di accogliere Cristo: non con paura, ma con impazienza ed ansietà, proprio come un servo attende il ritorno del padrone.

In quanto alla preparazione al Natale, l' Avvento deve essere un tempo dell' attesa nella gioia. San Paolo interpreta il nostro periodo d'attesa  e di attenzione come un tempo in cui dobbiamo testimoniare Cristo: "Nessun dono di grazia vi manca, mentre aspettate la manifestazione del Signore Nostro Gesù Cristo".
Attesa ed attenzione é un binomio indissolubile tipicamente dell' Avvento. Unica é la loro radice: rivolgere l'animo a qualcosa, tendere mente e cuore verso altro. Il cristiano é il contrario di chi non aspetta più niente dalla vita, l' opposto di chi non volge più il cuore a niente o a nessuno. 

All' inizio del nostro cammino ci pare che manchi qualcosa, poi ci accorgiamo, durante il percorso tortuoso della vita, che ci manca Qualcuno; e l' attesa si veste di presenza.  Ed é la speranza, dopo l' attesa e l' attenzione,  che riassume tutto il periodo dell' Avvento.

Dove c'é pienezza di umanità, li c'é Dio. Ecco l' Avvento, il Cristo che sempre viene, il Cristo progetto e modello di umanità. Realizzare l' umanità di Cristo, é l' impresa più difficile. Ma sin da bambini abbiamo imparato  da Giovanni che il Verbo si fa carne e l' Avvento é il periodo dell' Incarnazione di Gesù. Ma diciamo pure che l' uomo é già impresa divina. La prima parola del Vangelo é l' invito a vivere con attenzione: “State attenti", alle mani che ci plasmano nel quotidiano, alla pressione. State attenti alle domande mute; state attenti ai seduttori di coscienze, ai ciarlatani, ai filibustieri. State attenti alla patria grande che é l' umanità, storia di sangue e di bellezza.

Il rischio di cui sopra é una vita addormentata, incapace di cogliere lacrime e profezie, di percepire il messaggio dell' Avvento.

Mi piace ricordare che noi siamo come l' argilla e Gesù ci dà la forma. Noi siamo argilla, non tanto essere fragili o poveri, quanto piuttosto creature incompiute, ma incamminate verso forme più alte, l' umanità incamminata verso una pienezza.

In quella pienezza c'é Dio. Una volta che riconosciamo che Dio si  é incarnato per noi, solo allora riconosciamo che l' attesa non é più vana.

 

Meditazioni: «Allora vedranno il Figlio dell' uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 27 Novembre 2005, Prima di Avvento