Meditazioni

Dio vuole che il Suo dono diventi nostra conquista
 

Vincenzo La Gamba

Va dove ti porta il cuore, è il titolo di un libro di gran successo della scrittrice Tamaro, una donna profondamente religiosa. Già il titolo dice tutto, perlomeno è accattivante pure nella sua musicalità . E si ricorda sempre.
Come sempre ricordiamo il Vangelo odierno,  riassunto in sette righe di una semplicità straordinaria. Si parla del Regno dei Cieli, che, non si trova dopo la morte, bensì in questa terra, perchè altro non è che l' abisso dei nostri cuori.

MI spiego meglio. Nel Vangelo odierno il Regno dei Cieli è come un tesoro paragonabile ad una perla preziosa, la perla delle perle che il mercante ha cercato per tutta la vita.

Se il mercante raggiunge il suo obiettivo, non è grazie alla sua perseveranza e tenacia, ma perchè ciò gli è concesso in dono. Tutto è dono di Dio nella nostra vita e bisogna essere pronti, cioè bisogna impegnarsi a trovare quel tesoro. Quando si raggiunge l' obiettivo, non bisogna crollare come  dopo un eccesso di sforzo, ma esultare di incontenibile gioia e felicità.

Il segreto della nostra religione può essere espresso in un' immagine di sette righe.

Quanto a ciascuno di noi, ci vuole tutta un' esistenza per capirlo.

Nella parabola odierna il tesoro di Dio è "nascosto" in un campo, che è il mondo, che è il cuore; e la vita altro non è che un pellegrinaggio verso il luogo del cuore, scrisse Oliver Clement, laddove maturano appunto tesori, tesori, tesori.

Facile a scriverlo, molto più difficile localizzare il tesoro.

Il Vangelo è un tesoro, è quel tesoro che può capovolgere la nostra vita. Cosa c'è di più bello del Vangelo, mi domando. È il libro per eccellenza, è il libro più venduto al mondo, perchè non è mai vecchia la Parola di Dio e Gesù è sempre più giovane, malgrado  siano già trascorsi 2005 anni da quando è nato.

Ecco. Nella parabola odierna non è il contadino (cioè noi) il vero protagonista, ma il tesoro: Gesù Cristo e la pienezza di umanità che Lui è venuto a portare.

Dal tesoro deriva una seconda parola: quell' uomo, per la gioia, va, vende e compra. È la gioia (quando si trova quel tesoro) la vera radice della vita che distingue le cose spirituali da quelle materiali.

La gioia, come l' amore di Dio, non si compra ai supermercati. La gioia è il dono di Dio per chi scopre quel tesoro inesauribile che è Dio, la Parola, la sola Parola che ha un senso nella nostra esistenza.

Come dice Sant' Agostino: "Dio vuole che il Suo dono diventi nostra conquista". Ma la parola centrale è tesoro!  Il cristianesimo non è rinuncia o sacrificio, bensì è il tesoro di Dio in noi. In Lui, che emette energia, dobbiamo mettervi tutte le energie per fare accendere quella luce, che è di pochi e manca a molti.

I pochi hanno lasciato tutto, per avere tutto nella vita. Hanno venduto tutto per guadagnare tutto. Hanno dato tutto per servire Dio. Hanno dato l' esempio in terra per accedere al Regno dei Cieli. Tutto a servizio di Dio, nel quale, dobbiamo porre tutte le nostre energie e forze spirituali.

Noi talvolta agiamo come se la rinuncia fosse la condizione per una gioia o felicità che Dio ci darà se paragonata ai nostri sforzi!

Le parabole di oggi ci indicano che l' ordine è inverso.  Se la gioia di un innamoramento non precede le rinunce, queste non generano che delusione, tristezza, angosce, disamore. 

Come diventeremo cercatori di perle? Chiedendo il dono di Salomone: donami tu, cuore che ascolta. Dono immenso da chiedere sempre: per ascoltare Dio, per ascoltare cielo e terra, angeli e parabole, per ascoltare la bellezza. Allora matureranno tesori.

Un tesoro ci attende, cari fratelli e sorelle in Cristo.  E lo Spirito Santo è quell' elemento invisibile, quel soffio che crea i cercatori di perle.

Il tesoro di Dio non si compra, è un dono.

L' uomo può comprare il campo, per trovare il tesoro nascosto in un campo.
 

Meditazioni: «Dio vuole che il Suo dono diventi nostra conquista»,  Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 24 Luglio 2005 - XVII.ma Tempo Ordinario