Meditazioni

"Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre Vostro"
 

 

di Vincenzo La Gamba


Sublime ma allo stesso tempo scomodo il Vangelo di oggi, così come narrato da Luca. Quasi impossibile, diranno in molti.  Altri si possono sentire a disagio: "Ma come si possono amare i nemici?".

Sta proprio qui la nostra meschinità di fronte alla sublimità dell'odierno Vangelo.

È Gesù, che ci avverte così: “Se amate solo quelli che vi vogliono bene, che merito ne avrete? Questo lo fanno tutti, anche i cattivi".

Ai Suoi discepoli Gesù chiede di più: l'amore per chi ci è antipatico, non ricambia il nostro saluto, ci risponde con freddezza, ci tratta con durezza, ci fa del male, ci diffama, ci calunnia.

Chiamiamolo "il nemico perfetto", cioè colui che rende difficile la nostra vita ed ancor di più la fratellanza e la solidarietà.

Un domanda lecita: Si può amare senza essere riamati?  La risposta è di sì.

Ancora: un genitore può amare i figli ingrati?  Un marito (o moglie) può amare una donna (o uomo) infedele o per incompatibilità di carattere?  Può un fratello amare la sorella od il fratello anche quando i soldi hanno il sopravvento sui sentimenti?

Può uno amare l'assassino di un suo intimo?  Può uno amare Hitler che ha causato il più grande olocausto della storia umana?

Ci insegna Gesù che amare senza essere riamati è l'amore più grande ed autentico perchè è l'amore che Gesù ci ha dato come eredità spirituale; è l'amore che rende credibile il Vangelo intorno a noi.

Fondamentalmente è una regola di condotta, cioè una regola che ci costringe a porgere sempre l'altra guancia, una regola che ci impone di usare la comprensione e ci evita di giudicare gli altri.

Ma quale comprensione se Hitler ed i suoi seguaci (e nel nostro tempo Saddam Hussein ed i suoi seguaci) hanno ammazzato milioni di persone?

Gesù per quest'ultima regola si appella ad una ragione teologica: "Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre Vostro"  e conclude dicendo "Con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio".

Amare il "perfetto nemico" è come riprodurre l'immagine di Dio in noi per essere immagine dell'uomo nuovo.  Fondamentalmente si ottiene la pienezza e la maturità umana, poichè l'essere umano è un essere creato per amare ed essere amato.

Da questo principio avviene il raggiungimento della sua felicità.

Chi è felice dentro è perchè approfondisce non solo il senso dell'amore e del perdono, ma soprattutto della comprensione e della benevolenza.

Amare i nemici non è necessariamente un senso di debolezza. Anzi, è il contrario. È una prova che fa aumentare la "statura" cristiana e permette di "crescere" in Dio, che è amore per tutti.

Diminuisce, invece la "statura" cristiana quando perdiamo le staffe davanti a qualsiasi contrattempo, scortesia od affronto.

Questo prova, altresì, che la nostra carità umana è "nemica" dell'amore.

Chiariamo un punto: se non viviamo abitualmente nell'amore (come chiave della nostra vita e della nostra condotta umana), ci risulterà impossibile perdonare ed amare gratuitamente.

È scontato che l'egoismo è il vero "cancro" dell'amore. Chi si pone questa domanda  "Che cosa ci guadagno; a che cosa mi serve; cosa posso aspettarmi da questa persona?", significa che è una persona senza cuore.
Una simile domanda viene sempre rivolta dall'egoista verso il povero, l'emarginato, l'anziano, l'handicappato, i delinquenti, i drogati e i criminali.

Rileggendo il Vangelo di Luca la risposta si trova in Dio, dal quale dobbiamo imparare la generosità, la comprensione, l'accettazione, la solidarietà, la gioia, l'amore ed il perdono.

Una nota finale: chi sa amare non avrà tanto facilmente il suo nome nei grandi libri di storia, nemmeno sui giornali.
Anzi è il contrario. Però chi ama rinnova continuamente l'uomo e collabora alla rivoluzione cristiana, così come Gesù, il grande rivoluzionario d' amore di ogni secolo.

 

 

Meditazioni: «Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre Vostro»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 22 Febbraio 2004 - Settima Tempo Ordinario