Meditazioni

Gesù non è  un fantasma del passato ma una vita nel presente!
 

 
di Vincenzo La Gamba


Nell' odierno Vangelo dobbiamo fare una scelta decisa: o si rafforza la nostra fede oppure sorge il dubbio che la fa vacillare.

Partiamo dall'essenza della nostra fede cristiana che è basata sul miracolo dei miracoli:  la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo!

Non tutti credono.

Non hanno creduto (o perlomeno hanno dubitato molte volte di Gesù) gli Apostoli, figuriamoci gli odierni non credenti in Cristo. Certa è una sola cosa: senza la Risurrezione, la nascita del Cristianesimo e della Chiesa diventa un mistero ancora più difficile da spiegare che la Risurrezione stessa.

Nel brano Evangelico odierno (terza domenica dopo Pasqua), gli Apostoli, riunitisi per commentare come il Divin Maestro ha spezzato il pane con loro durante il periodo pasquale, non "credono" all'apparizione di Gesù, che è venuto tra di loro, dopo la Risurrezione nella domenica di Pasqua. Gesù dice loro: "La pace sia con voi!".

Gli Apostoli "credono" si tratti di un fantasma. "Sono io, dice Gesù. Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne ed ossa!".  Dicendo questo mostrò loro le mani ed i piedi.  Ma poichè (per la grande gioia) ancora non "credevano" ed erano stupefatti, Gesù chiese agli Apostoli: "Avete qualcosa da mangiare?".

Gli offrirono così una porzione di pasce arrostito. Egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

Diciamo la verità. Quante volte anche noi siamo presi dal dubbio ed affermiamo: "se non vedo, non credo!".
Quante volte la nostra fede è simile ad una fantasma, senza carne nè ossa, perchè noi esseri umani tendiamo a classificare come fantasmi i contenuti di fede (non solo cristiana)?

Mi piace rilevare come nella perplessità dei discepoli, davanti all' apparizione di Gesù Risorto, la fede ha una fascia di "chiaroscuro" che si colloca tra un dubbio ed una certezza.

Vera è una cosa:  "Gesù non è  per noi un fantasma del passato, ma una vita nel presente! ".

L' apparizione di Gesù nel brano liturgico di questa domenica altro non è che una base "razionale" alla fede dei discepoli, però badiamo bene questo non è frutto logico della ragione, ma dal rapporto profondamente intimo che abbiamo con Gesù.

Alla fede non si arriva per deduzioni logiche,  ma con l'incontro personale con Gesù, cioè con la parte più intima di noi che apre il cuore a Gesù.

Scrisse Blaise Pascal, filosofo francese, che "il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce"(n. 277).
Ancora (n. 278): "Il cuore e non la ragione sente Dio".  Questa è la fede: "Dio sensibile al cuore e non alla ragione" (dai Pensieri di Pascal ).

Tuttavia credere è ragionevole. La fede non può essere irrazionale perchè ciò contraddirebbe la nostra struttura umana di esseri razionali, anche se la fede non è frutto di raziocinio nè conclusione evidente di una dimostrazione.
È pur vero che anche se la fede non si basa su sicurezze palpabili, essa non è assurda, nè cieca.  Chi crede in Dio sa di chi fidarsi quando rinuncia ai suoi progetti personali per accettare i progetti ed i disegni di Dio, che è l' Architetto perfetto delle nostre anime, sempre ansiose, permalose e fragili.

Credere ed avere fede oggi significa impegnarsi con gioia a Dio ed attraverso la nostra coscienza arrivare a costruire la pace nel mondo e nei nostri cuori.

Purtroppo non è cosi!  Specialmente adesso con il mondo in guerra si dà torto alla nostra speranza di pace per far vincere l'egoismo, l'ingiustizia, l'arroganza, l'indifferenza e quindi la morte.

Mi viene in mente un'espressione usata, recentemente, da Padre Robert Lauder, insigne filosofo presso la St. John' University (Queens), il quale afferma che: "Essere Cristiani oggi è una scelta chiara, però porre la fede in Cristo al centro di tutte le cose è contro cultura. Significa - egli dice - che una persona nuota sempre contro corrente".

È’ veramente cosi?  Il messaggio del Papa Giovanni Paolo II è stato considerato controcorrente da chi vuole la guerra.  A pensarci bene nessuno ha ascoltato il Papa, paladino di pace. Sapete perchè?  Perchè il Papa ha posto tutta la Sua fede al centro del mondo!  Il Suo è un perenne messaggio pasquale, un messaggio di pace e di amore, di tolleranza e non di intolleranza, di rispetto verso il prossimo e non di odio sfegatato come propagandato nei mass-media tra due fazioni, in cui ci si mette pure la religione per uccidere!

Avere fede  e credere in Dio (in qualsiasi religione) è vivere tutta la nostra vita con spirito pasquale, cioè come Risurrezione perenne e costante nascita alla vita, non alla morte.
 

 

Meditazioni: «Gesù non è  un fantasma del passato ma una vita nel presente!»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 4 Maggio 2003 - Terza Domenica dopo Pasqua