Meditazioni

«Il tempo è compiuto ed il regno di Dio è vicino:
Convertitevi e credete nel vangelo
»
 

 
di Vincenzo La Gamba


Sono tre i punti importanti, anche se uno diverso dall'altro, su cui l'Evangelista Marco tratta la figura di Gesù nelle sue molteplici forme: la Sua identità, la natura del Regno di Dio e la caratteristica del discepolato.

La domanda costante di Marco nell'odierno brano Evangelico è:  Chi è Gesù ?

Un interrogativo che molti, giustamente o ingiustamente, si pongono al giorno d'oggi. 

Vediamo come ce Lo presenta Marco.

Gesù è il Maestro, investito di autorità, che abbina le sue qualità di guaritore a quelle di grande predicatore. È venuto in terra, per predicare e spargere la Buona Novella,  messaggio di amore, di misericordia e di perdono.

Ci è stato tramandato questo messaggio (e buon per noi) perchè potessimo differenziare il male dal bene, il brutto dal bello, la salvezza dal peccato.

Marco ci presenta  Gesù pure sotto le vesti del missionario per eccellenza, annunciando il raggiungimento di tutte le aspettative e speranze. Quindi l'ambasciatore più rappresentativo, anche perchè investito di autorità divina, della Buona Novella: "Il tempo è compiuto ed il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo".

Mi vorrei soffermare sulla parola "conversione".

Con toni poetici Don Giovanni d'Ercole, di recente, l'ha così definita: "La conversione avviene nel momento in cui uno si innamora perchè ci si sente stretti in un abbandono grandioso con Dio, un abbraccio che già esisteva e dispiace di averlo soltanto scoperto in quel momento.  L'entusiasmo dell'amore - prosegue Don Giovanni, sacerdote dell' opera Don Orione  -  modifica totalmente la vita e si guarda il mondo con un'ottica diversa".
Non vi è dubbio che la stessa cosa è successa a Simone ed Andrea così come ci viene narrato nel Vangelo odierno. Gesù, infatti, disse loro: "Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini.  E subito, lasciate le reti, Lo seguirono".

SeguendoLo, Gesù ha "modificato" la loro vita e di riflesso anche la nostra di credenti, perchè senza il loro esempio di discepoli noi non saremmo i discepoli moderni di un Gesù Cristo, che è sempre tollerante, buono, mite e pieno di amore.

Noi discepoli moderni perpetuiamo l'essenza della Buona Novella, raccogliendoci a
lodare e glorificare il nome del Signore durante il rito dell'Eucarestia per il grande sacrificio che Gesù ha fatto, immolandosi per noi e per l' intera umanità.

Noi non lo faremmo mai, se  non c'è il segno della presenza di Gesù in mezzo a noi. E poichè abbiamo fede ci impegniamo sempre noi, e soprattutto noi credenti in Lui, a "pescare" gli uomini che in Lui non credono o non ne hanno un segno tangibile della Sua presenza, in un servizio di dedizione, amore, carità e libertà dal peccato.  Ecco. I "pescatori" di Gesù erano persone umili. I quattro  suddetti erano veramente dediti alla pesca. Tutti i suoi Apostoli erano persone umilissime. Per Gesù non era lo status sociale dei ricchi e potenti che contava.  Contava la potenza dello spirito e la ricchezza dell' anima di chi Lo ascoltava.

IL "quartetto apostolico" composto da Simone, Andrea. Giacomo e Giovanni è stata la prima prova tangibile di "pescatori" di nome  e di fatto, come atto d'amore verso Gesù.

Essere "pescatori di uomini" divenne un impegno più che una definizione per i quattro suddetti discepoli.

Simone (Pietro), infatti, adempì per primo il suo compito divenendo il primo Vescovo della Chiesa Cattolica,  buttando la rete in un mare, sommerso di invidia, gelosia, egoismo, paganesimo, ferocia, irrispettoso verso le vite umane, i poveri ed i deboli. Da quel momento  e con l'aiuto degli altri apostoli e seguaci di Cristo Gesù milioni di esseri, uomini di poca fede, si sono "convertiti" perchè innamoratisi della Buona Novella.  Il presente esercito di soldati di Cristo, attento e pronto a propagandare la Buona Novella, ancora non  è riuscito a  penetrare nei cuori e nelle menti di tutti, ma la fede cattolica è ancora viva e prevale ancora dopo duemila anni dalla venuta di Gesù, segno che la Chiesa, pur con i suoi travagli e, a volte, contraddizioni, è un faro che sparge la luce del Signore. Ed è proprio in questo breve racconto Evangelico  che viene evocata la vera missione della Chiesa.

Con essa e con Dio non si smarrisce mai il senso della propria esistenza, ma si riesce a riconoscere se stessi e trovare la via per convivere con gli altri attraverso la "conversione" dei cuori.

Come si fa, dunque, a non innamorarsi di Dio?
 

 

Meditazioni: «Il tempo è compiuto ed il regno di Dio è vicino: Convertitevi e credete nel vangelo»,  di Vincenzo La Gamba - America Oggi,  New York, Domenica 26 Gennaio - Terza Domenica Tempo Ordinario