Meditazioni

«Giustizia e amore,
moventi dell’azione di Dio»
 

 
di Rev. Al Barozzi



Gesù é il Re dell' Universo: la Sua regalità silenziosamente, misteriosamente, si va costruendo ogni giorno con la grazia che libera le creature dalla schiavitù del peccato e le unisce a Lui in gioiosa obbedienza.


L' origine della regalità di Cristo non é la potenza mondana, ma il sacrificio della Croce: "Sacrificando se stesso, immacolata vittima di pace sull' altare della croce, Cristo é diventato Signore".  La Sua Risurrezione esalta il Suo sacrificio.


Ora, senza dubbio, nelle tormentate vicende della storia il regno di amore e di pace del Signore, non si avverte; sembra persino che non ci sia.  In realtà é presente e già vi appartengono quelli che si associano alla Sua passione vivendo nella giustizia e nella carità; quelli che donano la vita per gli altri e hanno compreso che servire evangelicamente é regnare.
Nella prima odierna lettura il profeta Ezechiele proclama che Dio é il pastore ed il giudice del Suo popolo. Pastore vigile e premuroso presente in mezzo al gregge per condurlo al pascolo e custodirlo;  e giudice tra le pecore con il criterio della giustizia.  Infatti giustizia ed amore sono i moventi dell' azione di Dio.


Per questo viviamo senza angoscia, ma con un senso di pace profonda, d'altronde non disgiunta dal timore del giudizio.  Un uomo, quando giudica può sbagliare e può anche esserci favorevole, pur non meritandolo;  Dio non può essere ingannato né ingannarsi..  Il Suo amore stesso é verità.


Secondo San Paolo, nella prima lettera ai Corinzi, Gesù é risorto: a Lui e alla Sua immagine, seguiranno quelli che sono di Cristo, cioè quelli che hanno creduto in Lui ed hanno ricevuto la vita.   Allora il regno di Dio sarà compiuto, la morte sarà vinta per sempre.  Tutto sarà sottoposto a Cristo, alla Sua signoria, e a Lui stesso con il Suo regno sarà sottomesso il Padre.  Vorrà dire che allora il disegno divino é perfettamente riuscito.


C'é però un avvertimento: l' Apostolo Paolo parla dei nemici che saranno posti sotto i piedi di Cristo.  Chi saranno? I demoni e quanti ostinatamente non avranno voluto accoglierLo.


Il Vangelo afferma che Gesù sarà il giudice glorioso di tutti gli uomini.  Allora si rivelerà la Sua signoria che é già in opera, ma senza appariscenza, anzi sembrando persino compromessa.
Ed il giudizio verterà sul rapporto che si sarà avuto nei Suoi confronti, sarà emesso
in base a quello  che avremo fatto a Lui.  Ma a Lui nella Sua presenza e nella Sua sembianza nei poveri, nei piccoli, che Egli chiamerà Suoi fratelli.  É come dire che saremo giudicati sulla carità, intesa nella concretezza e nella verità delle opere più semplici ed ordinarie.


Sull' interesse sincero e generoso per gli altri, Gesù giudicherà l' interesse verso di Lui e quindi verranno a noi date o la benedizione e la eredità del regno, o la maledizione e l'esclusione e nella lontananza, nel " fuoco eterno".


É un criterio semplice per sapere se serviamo il Signore o no, quindi se ci siamo o no incamminati al premio del regno. Non si deve scindere Gesù dal nostro prossimo, poiché sono strettamente solidali.

 
 

Meditazioni: «Giustizia e amore, moventi dell’azione di Dio»,  di Rev. Al Barozzi - America Oggi,  New York, Domenica  24 novembre, XXXIV  di Tempo ordinario