Meditazioni

«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore ... amerai il prossimo tuo come te stesso»

di Padre Carmelo Gagliardi
O.F.M. Cap



La prima lettura ci fa vedere come già nell'Antico Testamento si sentiva l'esigenza dell'amore verso il prossimo e soprattutto verso coloro che ne avevano più bisogno.


"Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri nel paese d'Egitto.  Non maltratterai la vedova o l'orfano... Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all'indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio..... Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo darai al tramonto del sole, perché é la sua sola coperta. É il mantello per la sua pelle: come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando invocherà da me l'aiuto, io ascolterò il suo grido, perché io sono pietoso".


Quello che caratterizza tutte queste prescrizioni non é tanto lo spirito umanitario, che già ci sorprende se pensiamo alla durezza dei costumi di quei tempi e di quegli ambienti sociali, quanto piuttosto la loro ispirazione religiosa. Se non sono gli Israeliti ad ascoltare il grido dei loro fratelli bisognosi, sarà Dio stesso ad ascoltarli, perché Lui é pietoso.


Un umanesimo nettamente "teocentrico" che noi cristiani dobbiamo recuperare. Oggi c'é la tentazione di umanizzare tutto, mettendo tra parentesi il discorso su Dio. Invece, l'amore per l'uomo nasce dall'amore di Dio. Quanto più grande sarà questo, tanto più generoso ed impegnativo sarà anche il servizio che sapremo rendere ai nostri fratelli, credenti o non credenti.


Non é vero quello che ha detto Sartre: "Se Dio esiste, l' uomo é nullo". É piuttosto vero il contrario: se non riscopriamo Dio e non gli restituiamo il primo posto nella vita privata ed in quella sociale, l'uomo da solo si vanifica o diviene schiavo degli altri uomini e perfino delle cose costruite dalle sue stesse mani.


L'Apostolo Paolo nella seconda lettura si congratula con i cristiani di Tessalonica perché hanno accolto con fervore la Parola del Signore; si sono allontanati dal male ed ora vivono nel servizio di Dio, pieni di speranza nelle realtà future.


Il brano dell'odierno Vangelo rappresenta uno dei più essenziali e più qualificanti del messaggio cristiano. In pochissime espressioni Gesù riesce a sintetizzare tutta la novità e la originalità della Sua rivelazione.


"Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme ed uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: "Maestro, qual é il più grande comandamento della Legge?".


Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo é il più grande ed il primo dei comandamenti. Ed il secondo é simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge dei Profeti".
Ci domandiamo dov'é l'insidiosità  della domanda fatta dai giudei a Gesù?


A mio parere, essa consiste nel cospetto che gli ebrei dovevano nutrire nei  riguardi di Cristo che, presentandosi come "Figlio di Dio" ponesse anche se stesso al posto di Dio, sovvertendo così il primo comandamento.


Gesù, invece, lasciando impregiudicata la questione che lo riguardava, riafferma l'assoluta priorità dell' amore di Dio su tutti gli altri comandamenti. Gesù, infatti, non rifiuta od altera la legge di Mosé, ma la ribadisce e le dà maggiore vigore. Ne é la prova la testimonianza della sua vita. La sua vita é stata un esempio di radicale adesione alla volontà di Dio. Cristo si é fatto ubbidiente fino alla morte in Croce.


L' originalità della risposta di Gesù ai giudei non sta tanto nella riaffermata priorità dell'amore di Dio su tutte le cose, quando nell'avergli messo accanto, per un'intrinseca affinità, l'amore del prossimo.  Perché questa sua complementarietà dei due comandamenti?


Credo che nella prospettiva di Cristo il motivo sua duplice. Primo, non si può amare veramente Dio se non amando ciò che Egli ama. Secondo, l'Incarnazione di Cristo ha impresso nel volto e nel cuore dell'uomo l'immagine di Dio.

 

Meditazioni: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore.... amerai il prossimo tuo come te stesso»,  di Padre Carmelo Gagliardi - America Oggi,  New York, Domenica  27 ottobre 2002, XXX di Tempo ordinario