Meditazioni

"Chiedimi ciò che devo concederti"
 

di Vincenzo La Gamba


La Liturgia della Parola inizia in questa XVII.ma Domenica Tempo Ordinario con il Signore che, apparso in sogno a Salomone, dice: "Chiedimi ciò che devo concederti" (1 Re, 3, 5.7-12).

Re Salomone é un personaggio di rilievo secondo il cuore di Dio. Egli  ha saputo interpretare la legge divina come pochi, proprio perché chiedendo di partecipare alla sapienza divina, ha avuto la coscienza di riconoscere le sue debolezze. Tutto si racchiude in questa frase (espressa al Signore da Re Salomone): "Concedi al tuo servo, O Signore, un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e distinguere il bene dal male".

La richiesta del Re piacque a Dio che concesse a Salomone un "cuore saggio ed intelligente".   Gesù, infatti, un giorno renderà  pure grazie al Padre che dà la sapienza ai piccoli: "Ti benedico, O Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25), che vivono secondo la legge del Signore. Per  "piccoli" vengono designati i credenti, i lettori del Vangelo e soprattutto i discepoli di Cristo, "piccoli grandi messaggeri della parola di Dio".

Nella seconda lettura  di San Paolo ai Romani "tutto concorre al bene di colui che ama Dio".  Il tempo presente, stagione di attesa dolente, é il tempo della speranza, ben certa di raggiungere il suo scopo (Rm 8, 28-30).

Ed ancora: "Quelli che Dio da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio Suo, perché Egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che li chiamati li ha anche giustificati; quelli che li ha giustificati li ha anche glorificati".

Di conseguenza quando gli uomini amano Dio, Dio stesso fa sì che tutto contribuisca al loro bene.  "Tutto", indistintamente tutto, anche le prove, la sofferenza e le tribolazioni.

Nel Vangelo odierno notiamo come Matteo ci dà tre "visioni"  particolari che ci permettono di apprendere per poi  meritare il Regno di Dio.

La prima visione riguarda  "il Regno dei Cieli", che é simile ad un tesoro nascosto in un campo.  Un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia e vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

La seconda riguarda "Il Regno dei Cieli, che é simile ad un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra".

La terza riguarda "Il Regno dei Cieli, che é simile ad una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando é piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi".

Il messaggio attraverso queste tre "visioni" ci fa comprendere l'essenza del Regno dei Cieli, che non é altro che una variazione di scelte, in cui tutti i valori umani sono in sua diretta subordinazione.

Ecco perché le comunità cristiane dovranno sempre verificare su come discernere il bene dal male, il brutto dal bello, il buono dal cattivo.

Alla base di tutto c'é l'approfondimento dell'amore che schiude le porte del Regno dei Cieli per trovare quel "tesoro nascosto", che é la salvezza dell'anima o l'ancora della salvezza.

Riecheggia in questo odierno Vangelo il comportamento di Re Salomone (nella prima lettura), che non chiese a Dio beni personali o materiali, ma sapienza e buon giudizio per poter governare con rettitudine Israele. Nella stessa maniera noi dovremmo chiedere al Signore di "camminare nella legge di Dio ..... Miei consiglieri sono i tuoi precetti...." (Salmo 118) e soprattutto avere sempre fede in Lui, la cui luce é la sola che può illuminare il giudizio degli uomini e guidare i nostri passi sulla via della verità e della vita.

"Distinguere il bene dal male" é una prerogativa che nessuno può usurpare senza peccato. Il peccato di Adamo fu precisamente quello di aver tentato una tale usurpazione.

Discernere il bene dal male é quindi un modo di applicare il senso di giustizia, che permetta ad ogni cristiano di ricevere quello che gli spetta. 

Questa giustizia é un assoluto dono di Dio, che é conferito a chi ha "un cuore docile", potente stimolo del processo di liberazione umana dal male
 

New York, Domenica 28 Luglio 2002, XVII di Tempo ordinario