Europa:

La nuova
Costituzione
europea
 

Europa,
non dimenticare la tua storia!

 

www.culturacattolica.it


"Non basta il richiamo ai valori umani senza citarne l'origine:  se non indico il metodo  con cui questi valori sono diventati concreti per me, i valori rischiano di rimanere astratti,  oggetto di una ammirazione  che non può diventare imitazione. "

Verso la costituzione Europea.

"…le radici cristiane sono per l'Europa la principale garanzia del suo futuro. Potrebbe un albero senza radici vivere e svilupparsi?"

Così ha affermato Giovanni Paolo II nell'Omelia per i Primi Vespri della Solennità dei Santi Pietro e Paolo (29 giugno 2003) offrendo a tutta la chiesa e a tutta l'Europa, la lettera Apostolica Ecclesia in Europa.
Da allora il Papa con insistenza ripete in ogni occasione (dunque molto spesso vista l'attività instancabile del Pontefice) questo stesso richiamo.

Le polemiche di questo periodo vertono sull'opportunità di citare le radici cristiane dell'Europa nella ormai prossima Costituzione. Non si discute, cioè, se ispirare a tali radici l'intera costituzione, cercando di costruire una società che rispetti l'uomo e la sua libertà così come solo il cristianesimo a saputo realizzare in ogni cultura.

Incredibile ma vero.
Molti cristiani tacciono. Alcuni, probabilmente, ritenendo che la fede sia una questione solo personale e comunque lontana (o separata) dalle scelte giuridiche, etiche, economiche….

I cattolici non possono pensare questo rimanendo in comunione con il Papa.

Si tratta di rendersi conto della posta in gioco: è il ritorno della barbarie da cui ci ha salvato il medioevo cristiano; una barbarie diversa - certo - perché legata non a popolazioni in cerca di bottino, ma a bande finanziarie decise a omologare gli uomini e a relativizzare la coscienza, così da essere i padroni del mondo. E milioni di schiavi da consumismo televisivo (veri servi della gleba, non come i nostri antenati) li adoreranno e ad essi sacrificheranno tutto.

Varrebbe la pena di rileggere il capitolo 13 dell'Apocalisse.

…"Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome…" (Ap 13, 16-17).

Il Papa ci ha anche donato la lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae. "Ho sentito il bisogno" scrive il Papa "di sviluppare una riflessione sul Rosario, quasi a coronamento mariano della stessa Lettera apostolica (Novo millennio ineunte ndr), per esortare alla contemplazione del volto di Cristo in compagnia e alla scuola della sua Madre Santissima. Recitare il Rosario, infatti, non è altro che contemplare con Maria il volto di Cristo."

Così il Papa, come sappiamo, ha proclamato l'anno che va da ottobre 2002 all'ottobre 2003 ANNO DEL ROSARIO.

Il Papa riesce a farci comprendere quanto anche il valore più alto e bello, affermato senza la comprensione di quali sono i passi per raggiungerlo, risulta un sogno disumano.

La fede cristiana non deve cadere nel rischio di diventare un sogno, una idea, una ispirazione o un valore: si ridurrebbe a quei sogni, o più precisamente incubi, che sono le ideologie (e il '900 lo dimostra).

La fede cristiana è rapporto con un Volto reale, da incontrare, riconoscere e amare. Maria segna e insegna questa esperienza possibile a tutti.

Gesù è via, verità e vita, e Maria è il segno più evidente e materno che a Lui conduce.
Questo è il segreto dell'intelligenza di Giovanni Paolo II anche nel giudizio sugli avvenimenti della storia: lo sguardo rivolto a Cristo, grazie a Maria, per comprendere la realtà nel suo significato definitivo.

Ma questa è l'esperienza possibile a chiunque.

La vita e soprattutto il martirio di tanti uomini che hanno rifiutato il delirio ideologico mostrando il realismo della vita cristiana, sono un esempio e una luce: ancora troppe pagine per non dimenticare tanti morti, tanto odio, tanta follia (vd. i martiri del 2002, e alcune pagine drammatiche sul Venezuela).

Da tutti questi uomini e donne si comprende quanto il Papa continuamente insegna: per essere cristiani "Non si tratta solo di imparare le cose che Egli ha insegnato, ma di 'imparare Lui'." e aggiunge: "Ma quale maestra, in questo, più esperta di Maria? Se sul versante divino è lo Spirito il Maestro interiore che ci porta alla piena verità di Cristo…, tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero".

Per tutti noi rimane il compito, e il desiderio, di essere anche noi Suoi testimoni, di Lui e perciò di ciò che permette ai valori umani di realizzarsi.

Così vorremmo continuare anche il nostro tentativo di presenza in rete.
 

 

Europa: «Europa, non dimenticare la tua storia!», www.culturacattolica.it, 10.09.2003

Click qui per tornare indietro a "galatro_home"