Antidoti


 

Di solito, i cristiani ritrovano la famosa «unità» solo davanti al plotone d’esecuzione

Crociati
 

 

Rino Cammilleri

 

Spesso i lettori, sapendo che certi scrittori o certi giornalisti sono accomunati dalla stessa idealità cattolica, sono portati a pensare che ci sia tra loro chissà qual sodalizio umano.
Certo, a volte è davvero così, ma non di rado la realtà è diversa. Fa parte delle nostre umane fragilità (mi ci metto anch’io), tollerate da Dio affinché ci ricordiamo di qual argilla fangosa siamo fatti. Suscettibilità, permalosità, prese di cappello sono per molti di noi il primo istinto (e anche il secondo), spesso dimenticando che, quanto più bravi siamo a usare le parole, tanto più siamo capaci di ferire.

Per ciò che riguarda l’idealità, essa è, sì, la medesima, ma le visuali, i dettagli, i punti di vista sono tanti quanti le teste. Con certuni, poi, bisogna star talmente attenti a misurare le parole che è meglio rinunciare perché quasi sempre si sbaglia. Per tutti, infine (me compreso), vale la regola: bene accette le lodi, mal digerite le critiche. E’ vero, così siam tutti, anche quelli che non scrivono. Ma è comprensibile che, per i lettori, certi normalissimi e umanissimi difetti colpiscano vieppiù quando li si trova in «Maestri».

A parziale giustificazione dico che determinati virus attecchiscono particolarmente su chi passa molto tempo da solo, a studiare, riflettere, elaborare. Lo so io, che sono del mestiere, e comprendo. Per esempio, è così che ho capito come mai tutte le crociate siano fallite e certe altre non siano partite mai: il disaccordo tra i principi cristiani. Non è che i musulmani stessero meglio, ma il califfato era una specie di totalitarismo che poteva mobilitare masse umane quando voleva, laddove i cristiani, uomini liberi, dovevano ogni volta mettersi d’accordo.

E il più delle volte non ci riuscivano. Nessuna meraviglia: anche gli Apostoli litigavano, addirittura in presenza di Cristo; e riuscirono a litigare anche dopo aver ricevuto lo Spirito Santo. Di solito, i cristiani ritrovano la famosa «unità» solo davanti al plotone d’esecuzione (è forse il principale motivo per cui Dio permette le persecuzioni).

Per subito riperderla (la Russia insegna) a pericolo cessato. Per quanto mi concerne, mi raccomando alle vostre preghiere.

 

 

Antidoti: «Di solito, i cristiani ritrovano la famosa «unità» solo davanti al plotone d’esecuzione. Crociati», Rino Cammilleri, 21.08.2005

http://www.cammilleri.it/

 

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