Antidoti


 

Lo stupido è il cavallo del diavolo


Stoltezza
 

 

Rino Cammilleri



Un antico proverbio medievale suona così: «Lo stupido è il cavallo del diavolo». Già, ma cosa si intende per stupido? Com’è noto, ognuno di noi lo pensa degli altri, i quali ricambiano. Dunque, lo stupido non sa di esserlo. Allora, come può essere colpevole? Giusta osservazione. Tuttavia, Cristo in persona, quando elenca le cose «che contaminano l’uomo», ci mette anche la «stoltezza». Perciò, esiste una stupidità colpevole. Il cristiano sa bene che nessuno è al riparo da essa, per questo si rimette al giudizio della Chiesa.

Chi non lo fa, si pone oltre la portata dell’ombrello e rimane esposto alla pioggia del conformismo, principale veicolo della stoltezza. Il credente al riparo sa bene che al di là dell’ombrello c’è Questo Mondo, il cui Principe mette agevolmente le redini a quelli che, per superbia, hanno scelto di bagnarsi. Sì, per superbia, perché il «giogo di Cristo» (cioè, l’obbedienza alla Chiesa) è insopportabile a quanti credono di saperla più lunga del papa (e sono legioni). La riprova che lo stupido tiene in groppa il diavolo, anche se crede di essere «libero», è data dalla rabbia, non di rado veramente eccessiva, che suscitano in lui certi temi “cattolici”.

Ci si faccia caso: anche a tavola, anche in salotto, anche le persone all’apparenza più amabili, non si scalderebbero tanto su nessun altro argomento. Una domandina facile facile dovrebbe attivarne la logica: «Ma perché te la prendi tanto? Cosa te ne viene in tasca?». Se la logica non si attiva, allora consigliate loro una visita all’esorcista.

 

 

Antidoti: «Lo stupido è il cavallo del diavolo. Stoltezza», Rino Cammilleri, 19.08.2005

http://www.cammilleri.it/

 

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