Antidoti


 

Per l’attore inglese Rupert Everett il matrimonio gay è una cosa sciocca.

Rupert
 

 

Rino Cammilleri

 

Leggo sul magazine femminile del Corsera, «Io donna» del 2 luglio 2005, un’intervista di Maria Grazia Ligato all’attore inglese Rupert Everett, noto in Italia soprattutto per aver dato suo volto a Dylan Dog, il cui autore, quando ideò il fumetto sexy-horror, forse non sapeva dell’omosessualità di Everett.

Mi incuriosisce il sottotitolo: «L’omosessualità? Non è un peccato ma neanche una medaglia. Mentre scimmiottare le nozze etero è una vera sciocchezza». L’attore viene intervistato a Parma nel giorno del raduno annuale degli Alpini, «caciara alcolica» nonché «kitsch italiano» secondo la giornalista. Individuo subito la domanda-clou: «Cosa pensa del matrimonio gay?».

Risposta: «E’ una grande stupidata. (…) trovo veramente idiota la cerimonia in municipio». Domanda di riserva e concetto ribadito: «Per me è una cosa sciocca. Non capisco per quale motivo i gay, che hanno l’opportunità di sfuggire all’ipocrisia di certe istituzioni, vogliano impantanarsi in una formalità statica». Penultima domanda: «Cibo preferito?». Penultima riposta: «Bleah, che domanda banale!». Comincia a piacermi, quest’attore.

 

 

Antidoti: «Per l’attore inglese Rupert Everett il matrimonio gay è una cosa sciocca... Rupert», Rino Cammilleri, 2.07.2005

http://www.cammilleri.it/

 

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