America

Il tenore Francesco Anile ha debuttato al

Metropolitan Opera House di New York

 

di Vincenzo La Gamba

 

New York. Il 23 Aprile e' l' onomastico del mio nipotino Giorgio, che io rigorosamente celebro anche se in America non c'e' questa usanza. Eravamo andati al "Colosseo" sulla 18.ma Avenue di Brooklyn (una volta chiamata la Little Italy, oggi la Grande Cina di Brooklyn). Il tempo di ordinare i pasti quando mi arriva una telefonata. Il mio caro concittadino tenore Francesco Anile (entrambi nati a Polistena, Provincia di Reggio Calabria) mi annuncia: "E' finalmente arrivato il grande giorno. Ho debuttato al Metropolitan Opera House di New York. Capisci?"

Certo che capisco. Erano trascorsi quasi sette mesi da quando Francesco venne a New York con tanto di contratto, ma come "back up" non principale tenore dell' Otello, che per la prima volta nella storia del Met Opera l' Otello non era moro ma bianco.

Diciamola tutta. Io aspettavo la sua telefonata circa il debutto almeno due o tre giorni prima. Macche'!

"Come mai non mi hai chiamato prima per venire a vederti!"

Mi risponde: " E' successo tutto in cinque minuti."

Si cari amici lettori. Al Met Opera non si scherza. Nel caso in cui il cantante o la cantante non e' in condizione di cantare va in scena, senza preamboli, il "cover", cioè il sostituto/a.

Insomma a Francesco, che era dietro le quinte gli è stato chiesto di entrare in scena al quarto atto. Il principale tenore Aleksandr Antonenko si era mostrato in cattiva forma fino a diventare afono al terzo atto. Disgraziatamente per lui, Giuseppe Verdi ne ha previsti quattro e così Antonenko si è trovato a gola asciutta proprio al momento culminante della tragedia.

Ancor più disgraziatamente, la nuova produzione del regista Bartlett Sheer non prevede l’intervallo fra terzo e quarto atto. Quindi Anile, che se ne stava in quinta vestito con maglietta, blue jeans and sneakers , è stato letteralmente scaraventato in scena, peraltro limitandosi a cantare la parte in un angolo del palco coperto da un mantelloe di color nero, mentre Antonenko la recitava, con il tipico effetto playback di queste sostituzioni last minute. «Non c’era tempo per cambiarsi, non c’era tempo per nulla», ha raccontato Anile al Washington Post che l' ha rintracciato subito dopo il suo debutto. Del resto, the show must go on. Più che una regola è una certezza. Ripeto al Metropolitan Opera non si scherza.

Questa volta un Otello in maglietta, jeans e sneakers non è la solita trovata del regista per «attualizzare» la storia del Moro (peraltro oggi sempre più frequentemente bianco, così le minoranze etniche non protestano e il politically correct è salvo), facendo infuriare i vedovi di Zeffirelli. Questo bizzarro episodio è capitato in diretta radiofonica mondiale: Otello di Verdi dunque, ma per una curiosa coincidenza nel giorno del quattrocentesimo anniversario della morte di Shakespeare.

La parte più surreale sorpresa è questa: il direttore, Adam Fisher, che nessuno aveva potuto avvisare e che dal podio si è trovato davanti due Otelli, uno recitante ma non cantante e l’altro cantante ma non recitante. Sorpresa anche Desdemona, Hibla Gerzmava, strangolata da un tenore mentre contro di lei inveiva un altro. Sorpreso, per finire, anche Anile, che tutto si aspettava meno che di debuttare al Met per caso e in tenuta casual. «Per me è stata un’enorme sorpresa», ha detto. Comunque tutto è bene quel che finisce bene, nel caso con gli applausi finali che hanno accolto Anile insieme al resto del cast, mentre lo speaker faceva un annuncio per spiegare quel che era successo.

E cosi che voglio raccontare pure io che il Polistenese Francesco Anile, orgoglio della nostra natia terra, ha coronato il sogno della sua vita che come si e' intrecciata ha un sapore autentico ed originale. Qualcuno può dire che è stato un colpo di c.... Ma non e' cosi. Ve lo posso assicurare. I sacrifici di Francesco Anile sono stati tanti. E' venuto dalla gavetta. Ha fatto di tutto nella sua gioventù. Ha anche cantata l' Aida alla Scala di Milano. Ma il Metropolitan Opera House e' il non-plus ultra nel campo lirico Internazionale. Se c'e' una nota stonata e' questa: sua madre è morta qualche mese fa. Due anni fa gli è morto il padre Giovanni, postino ma che ha sempre vissuto con gli strumenti in mano.

Ma cari amici calabresi quanto descritto si può dire che sono cosa che capitano nella vita di ognuno di noi. Ma quando capitano all’opera, spettacolo dove il sublime confina pericolosamente con il ridicolo, diventano subito una notizia. E la memoria corre al più celebre precedente recente di tenore di pronto intervento. Era il 10 dicembre 2006 e alla Scala si dava l’«Aida». In quell’occasione, Roberto Alagna, insoddisfatto dell’accoglienza del pubblico, insoddisfattissimo (e con qualche ragione) della sua «Celeste Aida», pensò bene di abbandonare il palcoscenico a sipario aperto, subito rimpiazzato dal Radamès di riserva, Antonello Palombi, anche lui di nero vestito (i tenori amano il nero: sfina) e in scarpe da ginnastica. E anche lì, alla fine, tutto finì in gloria (tranne che per Alagna, che poi alla Scala non si è più visto...). Ad maiora Francesco !!!
 

 

Francesco Anile nell' ‎Otello‬ di Verdi‬

 

Imitando Rocky Balboa ecco Francesco Anile, tenore nativo di Polistena, provincia di Reggio Calabria,davanti al Metropolitan Opera di New York, l' Olimpo della musica lirica nel mondo. Debutto nell' opera Verdiana "OTELLO". In soli cinque minuti di preparazione e vestendo una maglietta, jeans e sneakers ha " coronato il sogno della sua vita" - come scrive il NEW YORK POST. Alla fine il trionfo con una standing ovation.

"All calabresi in the world are proud of you, Francesco Anile"

From Polistena to the Metropolitan Opera in New York. With only five minutes notice Italian tenor Francesco Anile gets a standing ovation in the Othello wearing a T-shirt, jeans and sneakers. " It was the dream of his life" - write the New York Post today.

see:

Tenor makes Metropolitan Opera debut in jeans and a t-shirt
By Priscilla DeGregory and Emily Saul, New York Post,  April 25, 2016

 

 

The Italian tenor who made his Metropolitan Opera debut Saturday with only five minutes notice — wearing a T-shirt, jeans, and sneakers — called his surprise performance “the crowning of a dream.”

“The Met is the holy grail of opera,” Francesco Anile said through his manager, Lewis Ehlers. “The theater is one of the biggest and most famous, and you have to have nerves of steel.”

Anile grabbed worldwide attention Saturday when the lead actor in Verdi’s “Otello” began to lose his voice during the fourth and final act — prompting the stage director to call upon the 54-year-old understudy as he lounged in the green room, texting.

With no time to change, Anile threw on a black cape and rushed to the edge of the stage to aid the ailing Latvian tenor Aleks­andrs Antonenko — singing Otello’s lines as Antonenko mouthed the aria and acted out the scene.

A spotlight shined on Anile as he stood stage right, illuminating his waist-length cape, blue jeans, and gray sneakers.

Otello’s character strangles his wife, Desdemona, during the pivotal 13-minute scene, before stabbing himself to death.

Anile said he wasn’t nervous, having played the role of Otello for over 11 years “around the world.”

“I’m not young,” he said. “I don’t get nervous. I just know what you have to do.”

“He was apologetic that he put me in that situation,” Anile said of his ill colleague, Antonenko. “But it’s my job to be here and be ready, and to go on at a moment’s notice.”

Anile received a standing ovation, Ehlers added.

“The audience went crazy,” the manager said. “Americans always recognize the one who saves the day.”

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Vedi anche

Franceco Anile su Facebook

 

 

La Gamba Vincenzo - America: «Il tenore Francesco Anile ha debuttato al Metropolitan Opera House di New York», New York-Brooklyn, 23 Aprile 2016

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