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Omelia pronunciata  da VINCENZO LA GAMBA nella chiesa di Brooklyn nella ricorrenza del 40° anniversario della morte di San PIO DA PIETRELCINA

 

 TROVARE IL GIUSTO SENSO DELLA VITA

 

Vincenzo   La Gamba

Carissimi Fratelli e Sorelle in Cristo,

 

mercoledì della scorsa settimana mi sono alzato alle tre di mattina perché non riuscivo a prendere sonno. Ho acceso la TV e c’era un programma su Vasco Rossi, un cantante non certo di mio gradimento.

Era un programma condotto da Vincenzo Mollica, uno dei più seri personaggi della TV italiana con l’ arte di fare interessanti interviste.

Non avrei mai immaginato che sarei rimasto letteralmente incantato dalla musica e soprattutto dalle parole delle canzoni di Vasco Rossi.

Ogni canzone aveva come tema la vita in tutte le sue dimensioni. Delle tante canzoni, una frase mi ha colpito di più: “ Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ ha”.

Mi sono domandato il perché.

Mi sono posto anche io delle domande in contrapposizione ai testi delle canzoni di Vasco, che poi racchiude i dubbi, le sofferenze, le ansie, le angosce, le inquietudini di ognuno di noi nella vita reale.

Poi la frase che ha fatto scattare la molla della mia curiosità: “ Io combatto i demoni che sono dentro di me al contrario di Padre Pio che combatteva i demoni e da essi veniva a volte picchiato”.

Insomma questo cantante trasgressivo, drogato e bevitore credeva in Dio ma ora non più, mi ha fatto veramente meditare invece  sul tema della vita in tutte le sue dimensioni ed in particolare sulla seconda lettura di stasera, cioé la lettera di San Paolo ai Galati: «Per me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo» (Gal 6, 14).

Padre Pio da Pietrelcina, come l'Apostolo Paolo, al vertice della sua vita e del suo apostolato pose la Croce del suo Signore come sua forza, sua sapienza e sua gloria.

Infiammato d' amore per Gesù Cristo, Padre Pio si conformò a Lui nell'immolazione di sé per la salvezza del mondo.

Nella sequela e nell'imitazione di Cristo Crocifisso fu così generoso e perfetto che avrebbe potuto dire: «Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2, 19).

E i tesori di grazia che Dio gli aveva concesso con singolare larghezza li dispensò senza sosta nel servire gli uomini e le donne che a lui accorrevano sempre più numerosi.
Di questo degnissimo seguace di San Francesco d'Assisi Noi stasera ne vogliamo ricordare “
la vita che sicuramente ha avuto un senso, perché la sua vita un senso l’ ha avuto”, al contrario delle parole della canzone di Vasco Rossi.

Ed é qui che ci dobbiamo soffermare stasera.

Come noi diamo un senso alla nostra vita? O meglio come possiamo noi dare un senso alla nostra vita?

La risposta é una ed una sola:  deve essere  Gesù  il  centro della nostra esistenza, altrimenti la nostra vita non avrebbe senso se Gesù non é nel nostro cuore, nelle nostra mente e nelle nostre labbra.

Vivere in Gesù significa esistere senza dubbi ma con l’ assoluta certezza di vivere il mistero della vita nelle sue varie dimensioni: preghiera, sofferenza, amore verso il prossimo.  Non é facile, ma non é nemmeno impossibile, perché non solo ai Santi ma anche a noi é data questa possibilità. Accettiamola!!!!

Allora…….. Cominciate a pensare tra gli abissi della vostra coscienza se avete dato un senso alla vostra vita.  É Gesù al centro della vostra vita, cosi come lo é stato per Padre Pio?

Perché venite in Chiesa?  Non certo per perdere tempo o per curiosità, ma per pregare. 

E se venite per pregare é perché sentite il profondo bisogno di pregare e dialogare con Gesù, al quale dovete sempre aprire i vostri cuori. Specie durante l’ Eucarestia che per Padre Pio rappresentava il momento più importante della sua giornata, perché rinnovare il mistero della morte e risurrezione é come manifestare il senso di appartenenza al Signore..

E durante la Messa Padre Pio soffriva come ha sofferto Gesù sulla Croce.  Soffriva per i peccati del mondo, per i peccati  e le sofferenze dei suoi figli e figlie spirituali e di tutti i malati, perché diceva Padre Pio : “ la sofferenza é un dono di Dio.”

Il nostro Padre Pio disse:  “Io soffro quando non soffro” ed é già questo il più grande esempio di vivere nella grazia del Signore. E quando si vive nelle grazie del Signore si dà veramente un vero senso alla nostra vita. Non é vero?

Eppoi, che vita sarebbe la nostra se non amassimo Gesù?  Significherebbe che non amiamo le mogli, i mariti, i figli, i genitori, gli amici  e quindi il prossimo.

            Stasera ricordiamo Padre Pio con attenzione particolare il suo cammino di frate che si é donato tutto a Gesù ricevendone persino  le stimmate ed incarnando quindi le sembianze di un Gesù Vivente.

  Acceso dall' amore di Dio e dall' amore del prossimo, Padre Pio visse in pienezza la vocazione a contribuire alla redenzione dell'uomo, secondo la speciale missione che caratterizzò tutta la sua vita e che egli attuò mediante la direzione spirituale dei fedeli, mediante la riconciliazione sacramentale dei penitenti e mediante la celebrazione dell'Eucaristia.

Padre Pio lo ha fatto perché aveva fede in Dio.  E per Padre Pio la fede era la vita, nessuna altra cosa era più importante della sua fede in Dio.

Quindi anche noi, per dare un senso alla nostra vita, non dobbiamo fare altro che avere fede

Perché vedete, Padre Pio ci ha lasciato un significativo testamento:   fare tutto alla luce della fede.

Fede significa impegno nella preghiera. Il nostro Padre Pio passava la giornata e gran parte della notte in colloquio con Dio. Diceva: «Nei libri cerchiamo Dio, nella preghiera Lo troviamo. La preghiera è la chiave che apre il cuore di Dio». La fede lo portò sempre all'accettazione della volontà misteriosa di Dio.

Padre Pio é stato sempre immerso nelle realtà soprannaturali. Non solo egli era l'uomo della speranza e della fiducia totale in Dio, ma infondeva queste virtù in tutti quelli che lo avvicinavano, con le parole e con l' esempio.

L'amore di Dio lo riempiva, soddisfacendo ogni sua attesa; la carità era il principio ispiratore della sua giornata: Dio da amare e da far amare. La sua particolare preoccupazione? 

Crescere e far crescere nella carità.

Espresse il massimo della sua carità verso il prossimo accogliendo centinaia di migliaia di persone, che accorrevano al suo ministero e al suo confessionale, al suo consiglio e al suo conforto.

Era quasi un assedio: lo cercavano in chiesa, nella sagrestia, nel convento. Ed egli si donava a tutti, facendo rinascere la fede, distribuendo grazia, portando luce.

Ma specialmente nei poveri, nei sofferenti e negli ammalati egli vedeva l'immagine di Cristo e si donava specialmente per loro.

Egli comprese ben presto che per dare un senso alla propria vita, il suo cammino sarebbe stato quello della Croce, e l'accettò subito con coraggio e per amore.

Accetteremmo noi con coraggio e per amore il cammino che porta alla Croce?

Accetteremmo noi le sofferenze della nostra anima con coraggio e per amore per iniziare il cammino che porta alla Croce?

Cari fratelli e Sorelle in Cristo, la Croce non é soltanto un simbolo di noi cristiani, la Croce non é nemmeno quella che portiamo intorno al collo, sia essa di oro, di argento ed adornata di diamanti.

Dare un vero senso alla nostra vita significa portare il PESO della croce di legno sulle nostre spalle con fede, coraggio ed amore.  Tutti abbiamo una croce da portare. Tutti noi portiamo una croce, grande o piccolo che sia, ma la portiamo, perché così la vita ha un senso!

C’ é chi come Vasco Rossi non sa che per dare una senso alla nostra vita bisogna portare la Croce, perché Cristo non solo l’ ha portata ma su di essa é stato inchiodato, crocifisso e alla giovane età di 33 anni é morto per i nostri peccati.

La buona notizia che possiamo dare a Vasco Rossi é che Cristo ha sconfitto la morte risorgendo e ritornando vittorioso al Padre, promettendo a noi la vita eterna.

Ecco. Non solo dovremmo dare un senso alla nostra esistenza quando siamo in vita, ma é necessario fare sapere a Vasco Rossi che per dare senso ad una vita terrena, bisogna credere con fede in Dio che esiste una vita migliore in Cielo.

La nostra anima terrena si trasforma volando a nuova vita per nascere di nuovo nel Regno dove non si portano croci, non ci saranno pianti, né lacrime, né lutti, perché la vita eterna é dei giusti, di coloro i quali hanno amato Dio con tutto l’ amore richiesto da Dio.

Pensiamo per un momento sul perché siamo qui stasera.

Siamo qui riuniti a celebrare  non  un anniversario di morte  ma 40 anni di vita eterna di Padre Pio, che da lassù ci guarda anche stasera compiaciuto con tenero amore, perché Egli é ancora vivo e sarà sempre vivo nei nostri  cuori

Desidero concludere con una frase di Papa Paolo VI, che dopo tre anni dalla morte di Padre Pio, parlando ai Superiori dell'Ordine Cappuccino, del frate con le stimmate disse: “Guardate che fama ha avuto Padre Pio, che clientela mondiale ha adunato intorno a sé! Ma perché? Forse perché era un filosofo? Perché era un sapiente? Perché aveva mezzi a disposizione? No. Perché diceva la Messa umilmente, confessava dal mattino alla sera, ed era rappresentante stampato delle stimmate di nostro Signore.

Padre Pio- ha concluso Paolo VI- é stato solamente un uomo di preghiera e di sofferenza”.

Se la vita di Padre Pio é un esempio da imitare, cerchiamo di imitarlo nella preghiera e nella sofferenza, tanto quanto basta per essere degni servi del Signore.

Pace e bene a tutti.

                                                              Sia Lodato Gesù Cristo

 

America: «Omelia pronunciata  da VINCENZO LA GAMBA nella chiesa di Brooklyn nella ricorrenza del 40° anniversario della morte di San PIO DA PIETRELCINA. TROVARE IL GIUSTO SENSO DELLA VITA», Vincenzo La Gamba, New York-Brooklyn, 23.09.2008

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