Appunti di viaggio

Italia il bancomat dei terroristi, San Nicola!

 

 

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La pioggia prima mattina aveva lasciato un’aria tersa. Ogni volta che piove c’è un senso di benessere che invade tutto. L’acqua che lava ma ancor più purifica. Eravamo di ritorno dal funerale di Gianna, e approfittammo per fare quattro passi lungo la strada che costeggiando il fiume arriva alle Terme.

“E’ stata una donna molto generosa. Non si risparmiava di aiutare quanti erano nel bisogno”, ruppe il silenzio il saggio.

“Resterà sempre un caro ricordo”, disse l’intellettuale del gruppo.

“Le piaceva la Francia, la Svizzera, dove era con i suoi. Ma ritornando aveva avuto, grazie a Bruno, la possibilità di lavorare”, commentò il poeta del gruppo.

“Bruno aveva proprio l’obiettivo di creare, trovare, i posti di lavoro per come le circostanze ed i tempi lo permettevano. Si sentiva addosso questa missione. Aveva una visione del bene comune che abbiamo perso”, proseguì il saggio della compagnia.

“Dal canto suo, Gianna non è mai rimasta con le mani in mano. Voleva sempre essere di aiuto agli altri”, continuò l’intellettuale.

“Oggi sembra che per essere di aiuto si debba andare in un altro continente. Che tempi sono questi?”, concluse il poeta.

Era tardi. Ormai prossimi alla piazza scorgemmo ancora la Chiesa aperta. Approfittammo per entrare e salutare San Nicola.

Dopo esserci genuflessi, ci sedemmo al solito banco. Ancora c’erano alcune tracce del funerale del pomeriggio.

“Gianna ha fatto del bene li dove il Buon Dio la portava” esordi il santo patrono.

“Anche oggi c’è tanta voglia di fare del bene al prossimo, come le due ragazzine: c. Sono andate addirittura in Siria per portare il loro aiuto”, con aria sicura interloquì l’intellettuale.

“Molto stravaganti questi aiuti. Mi sembra più un pasticcio di due mocciose” replicò il santo patrono.

“Effettivamente le due «crocerossine», o meglio «muccuse», non sono state tanto «neutrali» sembra che comprassero «kit di pronto soccorso» per l’ «Esercito Libero Siriano». Questi kit erano all’interno di zaini mimetici. Normalmente, i medici e gli infermieri «neutrali» impegnati in aree di guerra fanno di tutto per essere facilmente identificati come neutrali proprio per non essere involontariamente colpiti”, disse il saggio.

“Ah! Non ci avevo pensato”, osservò l' intellettuale.

“Sembra che per andare in quell’area di guerra si siano coordinate proprio con quei giornalisti che nel 2013 erano stati sequestrati in Siria e, per la loro liberazione, lo Stato Italiano aveva dovuto pagare un riscatto”, rincarò la dose l’intellettuale.

“Parecchi anni orsono, quando veniva sequestrato qualcuno a scopo di estorsione, immediatamente ai suoi familiari venivano bloccati i conti correnti, annullata la possibilità di trasformare tutti i beni, mobili ed immobili, per procurarsi denaro da consegnare ai rapitori”, disse il santo patrono

“L’obiettivo fu colto in pieno e la piaga dei sequestri fu sanata”, aggiunse il saggio.

“Ora invece per riportare a casa le due connazionali «crocerossine-mocciose», sequestrate da terroristi, lo Stato sembra che abbia pagato qualche decina di milioni di dollari”,  disse con amarezza l’ intellettuale.

“Due pesi e due misure. Con i proventi del rapimento i banditi nostrani si arricchivano loro, ora invece i terroristi si finanziano e potenziano la loro attività violenta”, continuò il santo patrono.

“Effettivamente queste «missioni fai da te» lasciano più dubbi che certezze, le due mocciose non avevano avvisato nessuna autorità. Nonostante i viaggi in quelle aree erano stati sconsigliati, le due “le due «crocerossine» si sono precipitate lo stesso”, aggiunse il taciturno.

“L’Italia sembra il bancomat dei terroristi, dei jihadisti”, ammise con aria sommessa il matematico.

“In questi casi si potrebbe applicare il criterio già adottato per i soccorsi. Quando in montagna qualcuno combina un pasticcio, i soccorsi arrivano e si prodigano con gli aiuti ma poi chiedono il rimborso delle spese sostenute”, suggerì il santo patrono.

“Non sarebbe male questo sistema. Già in Svizzera, Germania e Giappone lo utilizzano. Se ti avventuri in queste «missioni fai da te» dovresti pagare tutte le conseguenze”, puntualizzò l’intellettuale del gruppo.

“Forse le due «crocerossine» in quel tipo di aiuto avevano identificato ciò per cui vale la pena vivere, era qualcosa che a loro premeva più di tutto”, aggiunse il santo patrono.

“Ma questo può diventare un idolo. E questo idolo sta mettendo a repentaglio la vita di tutti noi”, replicò il saggio della compagnia.

“Sì. Ogni vita è unica e irripetibile e vale più dell'universo!”, puntualizzò il santo patrone.

Il solito tossire del sacrestano ci indicò che era tardi. Così ci affettammo a congedarci dal santo patrono ed uscimmo per tornare a casa. L’aria era fresca e pulita, con i bavero alzato ritornammo sereni a casa.

 

 

 

am: «Italia il bancomat dei terroristi, San Nicola! La generosità di Gianna e gli stravanti aiuti di Greta e Vanessa» Galatro, Sabato 24 Gennaio 2015
 

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